Trattamento Linfedema
Dopo un attento e dettagliato studio preoperatorio, verrano offerte al paziente le opzioni terapeutiche più indicate al caso specifico.
Le procedure chirurgiche attualmente disponibili per il trattamento del linfedema sono elencate di seguito.
a) Anastomosi linfaticovenose con tecnica supermicrochirurgica
Le anastomosi o bypass linfaticovenosi con tecnica supermicrochirurgica è una procedura di ultimissima generazione per il trattamento fisiologico del linfedema. L’obiettivo delle anastomosi linfaticovenose è migliorare il drenaggio linfatico dell’arto, nel pieno rispetto della fisiologia del normale drenaggio linfatico.
L’intervento prevede il bypass dei collettori linfatici periferici in piccole venule subdermiche con l’obiettivo di creare uno scarico fisiologico periferico ad un sistema linfatico ostruito. La dimensione delle strutture da dissecare e bypassare richiede capacità supermicrochirurgiche affinchè l’intervento possa effettuarsi in modo sicuro ed appropriato.
I bypass linfaticovenosi si effettuano attraverso delle piccole incisioni di circa 2 cm lungo gli arti.
L’intervento viene eseguito con l’utilizzo del microscopio intraoperatorio ad alto ingrandimento e viene normalmente effettuato in anestesia locale con sedazione.
Questa procedura chirurgica è considerata minimamente-invasiva in quanto:
- tutto l’intervento si effettua in superficie;
- la supermagnificazione intraoperatoria consente il massimo rispetto dell’anatomia microchirurgica;
- l’intervento si effettua attraverso piccole incisioni a cui esiteranno delle cicatrici lineari per lo più poco visibili;
- se effettuato da mani esperte, le complicanze sono rare;
- il recupero postoperatorio è molto rapido e praticamente indolore.
b) Trapianto autologo di tessuto linfatico e/o linfonodi
Il trapianto autologo (effettuato sulla stessa persona che è quindi sia donatore che ricevente) di tessuto linfatico e/o linfonodi ha l’obiettivo di creare un nuovo sistema di drenaggio linfatico in un arto linfedematoso con un sistema linfatico compromesso.
Questa procedura viene solitamente riservata ai pazienti con un linfedema in stadio avanzato.
La procedura chirurgica consiste nel prelievo selettivo di un lembo contenente collettori linfatici e/o linfonodi, effettuato solitamente dalla regione sopraclavicolare, ascellare o inguinale in base al caso specifico. Il sito di prelievo viene studiato preoperatoriamente (“reverse mapping”) in modo da ridurre il rischio di compromissione del drenaggio linfatico della zona di prelievo.
Il lembo di collettori linfatici e/o linfonodi viene quindi trapiantato nell’arto colpito dal linfedema attraverso delle anastomosi microvascolari.
La procedura viene effettuata con l’ausilio di un microscopio intraoperatorio.
All’intervento chirurgico residuano delle cicatrici lineari a livello del sito di prelievo e dell’arto linfedematoso dove sarà trapiantato il lembo di collettori linfatici e/o linfonodi
c) Procedure ancillari
Liposuzione guidata da navigazione linfatica
Escissione di lesioni cutanee dovute al linfedema
Il linfedema è una patologica caratterizzata non solo dalla stasi di linfa, ma anche dalle conseguenze permanenti che questa stasi determina sui tessuti molli (cute, sottocute).
In particolare, la linfostasi protratta è responsabile dei processi di adipogenesi e fibrogenesi (aumento della componente adiposa e fibrotica dell’arto). Inoltre la cute dell’arto linfedematoso cambia aspetto e può essere sede di lesioni (solitamente verrucose) tipiche del linfedema che una volta stabilite, sono solitamente permanenti.
La liposuzione dell’arto linfedematoso deve essere effettuata da, in modo mirato e selettivo in considerazione dell’alto rischio di danneggiamento dei collettori linfatici, soprattutto in pazienti trattati con anastomosi linfatico-venose o trapianto autologo di tessuto linfatico e/o linfonodi.
Per minimizzare i danni sul sistema linfatico e massimizzare la resa dell’intervento, la liposuzione viene guidata da navigazione del sistema linfatico.