SENI DISTANTI – COME CORREGGERE E RIDURRE LA DISTANZA TRA I SENI
SENI DISTANTI – COME CORREGGERE E RIDURRE LA DISTANZA TRA I SENI
Seni distanti ?
Quando si parla di interventi di chirurgia estetica del seno, spesso l’attenzione è focalizzata principalmente sul volume del seno se non vi sono particolari ed evidenti malformazioni del seno.
Ma c’è un altro aspetto del seno che contribuisce ad un risultato armonico e piacevole : la distanza tra i due seni o seni distanti.
La distanza tra i due seni o anche detto spazio intermammario è un parametro di particolare importanza nell’estetica del seno in quanto è la componente principale che definisce il dècolletè.
Quando si può dire che i seni sono distanti?
I due seni sono distanti quando il loro frame (cioè l’attaccatura al torace che si riconosce in parte del solco mammario) è distante. Non esistono misure standard, ma solitamente quando la distanza tra i due solchi mammari al livello dello sterno supera i 4 cm, le mammelle assumono un aspetto “distante”.
Come fare a capire che i seni sono distanti?
La caratteristica del seno distante è spesso percepita dallo stesso paziente come una condizione poco piacevole proprio perchè non dona un dècolletè piacevole e armonico al torace. Ma attenzione, bisogna distinguere due principali condizioni di seno distante:
distanza aumentata reale: quando il frame del seno è anatomicamente più distante rispetto al centro del torace (linee parasternali)
distanza aumentata non reale: quando il frame del seno è anatomicamente corretto ma la distribuzione del volume mammario tende ad andare lateralmente.
Come fare a distinguere queste due situazioni?
Un metodo molto semplice è indossare un reggiseno push-up oppure simulare con le proprie mani un effetto push-up: se con il push-up il decollete risulta piacevole allora siamo spesso di fronte ad una distanza tra i seni corretta con una distribuzione di volume errata; se nonostante il push-up, il décolleté risulta poco pieno allora ci si potrebbe trovare di fronte ad una distanza dei seni reale anatomica.
Avere i seni distanti è una malformazione?
La presente di seni distanti può essere una caratteristica anatomica che si può osservare abbastanza frequentemente in pazienti senza malformazioni che si presentano di statura medio-alta, solitamente magre con un seno particolarmente piccolo.
E’ anche vero che può far parte di una quadro malformativo sia del seno (spesso del seno tuberoso) o di un quadro malformativo toracico più o meno complesso quali ad esempio anterior thoracic hypoplasia, pectus carenato e excavato o anche diverse forme di sindome di Poland)
Quali sono le tecniche chirurgiche che sono oggi disponibili per ridurre lo spazio tra i seni, per correggere i seni distanti?
Per ridurre lo spazio tra i seni esistono tre tipologie di intervento quali mastoplastica additiva con sole protesi, mastoplastica additiva ibrida (cioè utilizzando protesi e lipofilling) e mastoplastica additiva con solo lipofilling.
La mastoplastica additiva con sole protesi permette di aumentare il volume del seno e migliorarne le proporzioni attraverso l’impianto di una protesi mammaria che può essere posizionata dietro la ghiandola (retroghiandolare), dietro la ghiandola e innanzi al muscolo grande pettorale (sottofasciale) o al di sotto del muscolo grande pettorale (sottomuscolare – dual plane).
Grazie all’utilizzo di protesi con rivestimento in poliuretano ed alla definizione di una tasca protesica molto precisa, si può correggere molto bene la distanza tra i seni con un rischio molto basso di complicanze, come pubblicato recentemente in un mio lavoro sulla rivista ufficiale della International Society for Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS) – Aesthetic Plastic Surgery.
Nelle pazienti particolarmente magre o con un seno particolarmente piccolo, può essere necessario utilizzare la tecnica ibrida che consente di modellare in modo naturale la distanza tra i due seni, riducendo il rischio di visibilità del bordo della protesi.
La mastoplastica additiva con grasso o lipofilling senza protesi è invece la procedura chirurgica che consente di aumentare il volume del seno e migliorarne le proporzioni attraverso il riempimento del seno utilizzando il grasso prelevato da altre zone del corpo. Questa procedura, a differenza della mastoplastica additiva con protesi dove è necessaria una piccola incisione che esiterà in una piccola (e anche poco visibile) cicatrice, non esita in cicatrici in quanto il tessuto adiposo (grasso) viene prelevato attraverso microcannule e iniettato utilizzando microcannule ancora più piccole e quindi non richiede tagli. La mastoplatica additiva con grasso, infatti, viene anche definita “scarless” proprio perchè si caratterizza dall’assenza di cicatrici.
e allora come orientarsi nella scelta?
La mastoplastica additiva con protesi consente di aumentare il seno anche di più di 2 misure ed è sicuramente la scelta nelle pazienti che vogliono correggere la distanza tra i seni con un aumento volumetrico deciso.
La mastoplastica additiva con solo grasso o lipofilling è invece indicata per le pazienti che sono alla ricerca di un aumento volumetrico non eccessivo (di circa una misura/una misura e mezzo), con il risultato più naturale possibile. Non è necessario essere sovrappeso in quanto grazie all’utilizzo di microcannule è possibile prelevare il tessuto adiposo da diversi siti corporei anche nelle pazienti normopeso, esaltando ancora di più la silhouette.
In caso di importanti asimmetrie mammarie e nel caso di malformazioni mammarie, si possono considerare entrambe le procedure chirurgiche così come combinarle entrambe nello stesso intervento.
quali sono i rischi della correzione dei seni distanti?
Uno dei principali rischi, in paritcolare quando la riduzione dello spazio tra i seni viene effettuato con le protesi, è la simmastia vale a dire una condizione per cui non esiste più lo spazio tra le mammelle in quando la protesi viene collocata troppo medialmente o più frequentemente si sposta verso il centro. Per ridurre al minimo questo rischio, le protesi con rivestimento in poliuretano giocano un ruolo imporante in quanto hanno la caratteristiche di essere molto meno suscettibili a migrazioni o spostamenti rispetto ad altre protesi.